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La festa della mamma

La festa della mamma, per come l’ho capita io, dovrebbe essere tipo una festa con la data a sorpresa. Che non si possa sospettare e all’improvviso te ne arrivi con i fiori, la torta non è importante e nemmeno i fiori lo sono in fondo, ma portarli è bello. E alla domanda perché? La risposta potrebbe essere perché si.

La mamma, per come l’ho capita io, è quella che seguono in fila gli anatroccoli prima di imparare a volare.
Tra gli animali, in generale, è quella che è meglio non fare innervosire. 

La mamma credo che sia più che altro un pensiero dove ti rifugi quando qualcosa non va e hai bisogno di sentirti abbracciato.
È un posto dove puoi andare a piangere in segreto, ma senza vergogna.
È quella che ti raccoglie anche se non serviva.
È una poesia di cui ricordi le parole solo se mentre la dici ti dondoli.
È il permesso di fare qualcosa che non si potrebbe, ma per stavolta sì.
È quel modo di pettinarti che solo se lo fa lei, anche se sei piena di nodi, non ti fa troppo male.


La mamma è qualcuno che anche se non te l’ha mai detto, vuole tantissimo che tu senta che vai bene e che sei perfetto così come sei, anche se lei non sa di pensarlo.
È un corsa verso la libertà il venerdì pomeriggio quando la scuola finisce e il weekend è la cosa più bella che possa esistere al mondo.
È qualcuno che certe volte vorresti si potesse cambiare per averne una diversa e quelle volte ti vergogni e ti chiedi se da fuori si capisce casa pensi.
È come la tasca del canguro, penso che sia per questo che a tanti piace il marsupio.
È un codice, un passepartout, una storia che ti sembra di sapere anche se non l’hai mai sentita a parole.
È quella che nella telenovelas americane può risposarsi anche 6 volte.

La mamma, per come l’ho capita io, è  dove guardi quando pensi di aver imparato qualcosa e dove non guardi quando sai di aver fatto una cazzata.
É per assurdo, e lo so che è assurdo, ma secondo me è tipo le foglie che si muovono in cerchio quando c’è il vento, che non si capisce come sia possibile, ma a guardarle sembra semplicemente giusto e non ti viene in mente nessun altro modo in cui le cose potrebbero girare.
È quando fai qualcosa in un modo che fa arrabbiare qualcun altro che ti dice che sei come tua madre, e tu ti odi da morire, perché hai pensato un sacco di volte che non saresti mai diventata come lei.
È un profumo che cerchi nella piega del gomito, anche da grande, quando non riesci a dormire.
È come una promessa fatta a se stessi che puoi anche non mantenere, ma se ci riesci è stupendo.

La mamma per come l’ho capita io è come se potesse rimanere per sempre in uno strato sottile sotto alla pelle del palmo della mano, e se la tieni aperta, se chiudi gli occhi e ci appoggi la faccia dalla parte della guancia, la puoi sentire.
La mamma, per come l’ho capita io è una cosa talmente assoluta che anche se adesso non ce l’hai, se non ce l’hai più o anche se ti sembra di non averla mai avuta o mai voluta, c’è.

Io, l’ho capita così.

1 comment

  1. bruna bassetti

    Ti ringrazio per questo scritto. Ha reso limpide le qualità grandi e piccole, le meraviglie e anche le contraddizioni presenti in ogni mamma (e in ogni figli*).
    L’ho amato fin da subito.
    Con queste tue parole ho accompagnato la mia mamma, un mese fa, quando ci ha lasciati.
    Grazie di cuore
    Bruna

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